Check List di Sala Operatoria. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che in base al numero d’interventi chirurgici eseguiti ogni anno al mondo (oltre 200 milioni) possano verificarsi 7 milioni di complicanze disabilitanti e un milione di morti.
Il 50% di tali eventi avversi è però prevenibile.
Un recente studio statunitense della prestigiosa Johns Hopkins University di Baltimora ha studiato gli eventi avversi collegati all’attività chirurgica dal 1990 al 2010 con risultati sorprendenti e preoccupanti ad un tempo: ogni settimana si ha la ritenzione di 39 corpi estranei, vengono effettuate 20 procedure sbagliate e vengono operate 20 persone sul lato sbagliato.
Anche i dati italiani contenuti nel 4° Rapporto del Ministero della Salute sul Monitoraggio degli Eventi Sentinella documentano che il 20% degli eventi segnalati è correlato all’attività chirurgica: ritenzione di corpo estraneo nel sito chirurgico, morte o grave danno da intervento chirurgico, errata procedura su paziente corretto, procedura su sito sbagliato e su paziente sbagliato.
Sicuramente la complessità dell’organizzazione che coinvolge un gran numero di figure professionali, i passaggi multipli del paziente e delle informazioni ad esso correlate, l’impiego di tecnologie complesse e le molteplici interazioni tra uomo e macchina possono spiegare la frequenza di tali eventi.
Reason ha proposto un modello di rischio definito “Swiss Cheese Model” (formaggio svizzero), in cui identifica la possibilità di accadimento di un evento avverso nel superamento delle barriere di difesa (le singole fette del formaggio) mediante l’allineamento dei buchi del formaggio stesso che consente alle debolezze presenti nel sistema ed agli errori latenti di concretizzarsi.
Oggi possiamo avvalerci di uno strumento concreto, mutuato dalle esperienze in Aeronautica ed Ingegneria Nucleare, che consente di ridurre il rischio di errore: la Check List di Sala Operatoria.
La Check-List previene gli errori perché rende difficile fare le cose sbagliate e dimenticare le giuste, garantisce una conoscenza uniforme e condivisa a tutto il team della Sala Operatoria sia della persona sottoposta ad intervento, sia della procedura.
Inoltre innesca l’ottimizzazione della sicurezza nei processi del percorso chirurgico perché spinge tutti a fare tutte le cose giuste a tutti i pazienti tutte le volte.
Per queste ragioni è stata individuata dall’OMS, che ha lanciato la campagna “La chirurgia sicura salva le vite”, ed anche dal nostro Ministero della Salute come strategia di prevenzione dell’errore in Chirurgia.
La Check-List prevede una serie di controlli e verifiche da effettuarsi in 3 distinti momenti: all’ingresso in Sala Operatoria, prima dell’inizio dell’intervento chirurgico e prima che il paziente abbandoni la Sala Operatoria.
La sperimentazione delle check list di Sala Operatoria ha fornito risultati molto incoraggianti consentendo di ridurre sia la mortalità che le complicanze collegate all’atto chirurgico di oltre un terzo.
Per una diffusione sempre più capillare dello strumento occorre che i pazienti stessi siano sensibilizzati e che richiedano ai propri chirurghi, come già sono invitati a fare gli utenti statunitensi (vedi allegato sottostante), se in quell’Ospedale sia adottata la check-list a garanzia di buona qualità e di sicurezza del sistema di cura cui ci si affida.