Il declino delle due azioni aumenta la mortalità
Camminare e pensare vanno di pari passo. Con l’età, al rallentare della prima azione, c’è anche il rallentamento della seconda. Si tratta, infatti, di due funzioni parallele. Al rallentamento fisico, dunque, si associa quello mentale, causando così un aumentato rischio della mortalità.
A scoprirlo è stato uno studio dei ricercatori dell’Università del Texas a San Antonio che aprono così la strada a nuove ricerche attorno al mondo della geriatria. E’ stato dimostrato che gli anziani colpiti da questo doppio rallentamento hanno un rischio di mortalità quasi sette volte maggiore rispetto a chi ha una cognizione stabile e non perde la velocità nell’andatura.
Chi ha iniziato la ricerca con alti livelli di cognizione e velocità nella camminata ha dimostrato di essere funzionalmente indipendente durante tutto il decennio successivo. Chi aveva punteggi ridotti, invece, continuava a diminuire le proprie capacità a un ritmo accelerato.
Gli sforzi preventivi dovrebbero idealmente essere rivolti agli adulti giovani e di mezza età perché c’è ancora tempo per intervenire per modificare le traiettorie, spiega Helen Hazuda, ricercatrice principale dello studio. La ricerca è stata pubblicata sull’International Journal of Geriatric Psychiatry.
fonte: International Journal of Geriatric Psychiatry