(l.s.) – Il Defibrillatore salvavita è indispensabile per rendere i luoghi di aggregazione più sicuri. Ma fondamentale è anche la presenza di persone che siano in grado di utilizzarlo correttamente.
Se ne è parlato a Cuggiono, nel corso dell’incontro organizzato dall’assessorato comunale allo Sport con la consulenza degli esperti di Mosaico Onlus, associazione di orientamento sanitario e solidarietà sociale nata dall’iniziativa del professor Mario Sgro, da quarant’anni diviso tra corsia ospedaliera e sala operatoria.
Uno dei relatori è stato il dottor Giulio Clerici, medico del Varese, che si è soffermato sull’utilizzo del defibrillatore nella pratica sportiva amatoriale e professionistica Clerici ha coinvolto il collega Luca Castiglioni, medico sociale della Pro Patria: quest’ultimo ha raccontato l’esperienza diretta vissuta pochi anni fa quando, durante una partita di campionato allo stadio Speroni, un tifoso fu colto da improvviso arresto cardiovascolare. L’uomo perse conoscenza e cadde a terra: in quella drammatica circostanza la tempestività e la professionalità del dottor Castiglioni e dei soccorritori permise di rianimare il tifoso restituendolo alla vita grazie al defibrillatore.
Il tema è attualissimo: nel gennaio scorso la Regione Lombardia ha sancito l’obbligo del defibrillatore per la maggior parte delle associazioni sportive e dei luoghi di aggregazione. L’invito a queste realtà è quello di organizzare corsi che insegnino le nozioni di base del primo soccorso e quindi l’uso del defibrillatore.
(La Prealpina del 15-marzo-2013)
