- Quando: 13 Dicembre 2013
- Ora: 21:00
- Luogo: Via per Meina, Località Madonna della Neve, Nebbiuno 28010 NO, Italia.
- Indicazioni stradali: Qui
Dettagli Evento:
Mosaico Onlus organizza una serata incontro sul tema L`arresto cardiaco e il defibrillatore presso il Centro di Protezione Civile di Nebbiuno.
Il programma dell’evento:
- L`arresto cardiaco
- Il defibrillatore
- Il cuore anatomo
- Fisiologia
- Normativa e decreto Balduzzi
- Prova pratica
Presentazione:
Dr. Pietro Margaroli cardiologo.
Avv. Miriam Arabini legale
Il defibrillatore
E’ ancora una volta protagonista degli incontri di MOSAICOonlus. A Nebbiuno presso la Sede dei Volontari del Vergante, di recente accreditati all’uso di questo strumento, gli specialisti dell’Associazione illustreranno gli aspetti anatomo- fisiologici del cuore non trascurando gli aspetti legislativi e le disposizioni di legge che indicano quali strutture abbiano l’obbligo di possederne uno e chi possa usarlo.
Il defibrillatore è assurto agli onori della cronaca dopo la morte in campo di un calciatore; come dire: “mors tua, gloria mea”.
Cosa fa il defibrillatore? Eroga una scarica elettrica.
Tutti sanno che di scarica elettrica si può morire, ma perché di scarica elettrica si può ritornare a vivere?
Perché esiste una relazione tra elettricità e vita; fu Luigi Galvani fisiologo, fisico e anatomista che, con i suoi esperimenti sulle rane, ipotizzò l’esistenza di una “elettricità intrinseca dell’animale”.
I risultati dei suoi esperimenti e delle sue teorie sono riportati nel trattato: “De viribus electricitatis in motu muscolari commentaria” da lui pubblicato nel 1791.
In pratica i muscoli di una rana si muovono in funzione della carica elettrostatica applicata ergo, è presente una bioelettricità nei tessuti neuromuscolari.
Sulle orme del bolognese Galvani, il francese Du Bois-Reymond, vissuto tra il 1818 e il 1896 scoprì che: quando un tessuto vivente eccitabile viene stimolato si ha un cambiamento della sua carica elettrica generandosi così una differenza di carica tra la zona eccitata (positiva) e quella a riposo (negativa) determinandosi così una differenza di potenziale che genera il flusso di corrente.
Orbene il cuore è un muscolo e quindi un tessuto eccitabile e come tale una scarica elettrica lo fa contrarre.
Da dove si origina la scarica elettrica che fa contrarre il cuore? si origina da una centralina che si chiama nodo del seno e si trova dentro il cuore stesso.
Da questa centralina partono le scariche che propagandosi attraverso due fasci di conduzione determinano la contrazione.
Attraverso lo studio dell’attività elettrica del cuore risultante dalla contrazione ventricolare si è in grado di conoscere il suo stato di salute.
Ecco allora che l’olandese William Einthoven creò una macchina in grado di registrare questa attività elettrica inventando l’elettrocardiografo.
Questa invenzione gli valse il premio Nobel per la Medicina nel 1924.
A questo punto mi sembrano opportuni brevi richiami di anatomo-fisiologia.
Il cuore è una pompa inserita in un sistema idraulico circolatorio, esso è costituito da quattro cavità: due superiori che si chiamano atri, rispettivamente atrio destro ed atrio sinistro e due inferiori che si chiamano ventricoli anch’essi suddivisi in destro e sinistro; tra gli atri ed i ventricoli è interposto un apparato valvolare.
Il sangue giunge dalla periferia negli atri attraverso le vene ( si chiamano vene i vasi afferenti indipendentemente dal loro contenuto di sangue ossigenato o non ossigenato) dagli atri viene riversato nei ventricoli che nella loro contrazione determinano la chiusura delle valvole, per impedire il reflusso e proiettano il sangue nelle arterie (anche qui, sono arterie i vasi efferenti a prescindere dall’ossigenazione del loro contenuto): il ventricolo destro nel circolo polmonare mentre il sinistro nel circolo sistemico.
Tutto va bene finchè la pompa è integra, ma quando si guasta incominciano i guai.
Il defibrillatore che è quel marchingegno che entra in azione quando il cuore fibrilla e allora dobbiamo dire che cos’è la fibrillazione: la fibrillazione è la contrazione anarchica , non coordinata e asincrona delle fibre muscolari del cuore sfuggita al controllo della centralina per cui la gittata cardiaca cessa e si ha l’arresto.
Il nostro defibrillatore prontamente applicato, mentre nel frattempo si allerta il 118, rileva le alterazioni del ritmo e della frequenza e sprigiona una scarica elettrica che “resetta” il muscolo e ristabilisce il ritmo restituendo il comando alla centralina; non è efficace quando il danno che sta alla base dell’alterazione del ritmo è troppo esteso.
Dov’è finito il massaggio cardiaco, è stato soppiantato dalla tecnologia e messo in soffitta?
No, perché i moderni defibrillatori forniscono le opportune indicazioni e con la loro voce elettronica indicano al soccorritore se si debba o meno intervenire con il massaggio cardiaco che può essere protratto anche per un’ora dando così tempo all’ambulanza di intervenire.
Devo ricordare, per completezza di informazione ,che accanto a defibrillatori esterni: automatici o semiautomatici esistono defibrillatori impiantabili (ICD è l’acronimo inglese), tipo pacemaker tanto per intenderci, che vengono applicati nei cardiopatici a rischio di arresto cardiaco ed entrano in funzione automaticamente quando si ha una grave alterazione del ritmo come la fibrillazione ventricolare.
Il defibrillatore dovrebbe essere utilizzato da personale maggiorenne addestrato ed in possesso di un patentino, ma teoricamente tutti lo possono utilizzare, basta mettere un elettrodo a destra, uno a sinistra del torace e asciugare la vittima se è bagnata, il resto lo fa tutto lui.