Omaggio al Cesenate Bufalini

Omaggio al Cesenate Bufalini

Omaggio al Cesenate Bufalini, perché è filatelico ed ama il francobollo, ecco un occasione per arricchire le proprie conoscenze e, perchè no, anche la propria collezione.

Dal 28 ottobre al 1° novembre a Cesena il circolo filatelico organizza una mostra che illustra
la Medicina e le sue specializzazioni con francobolli e materiale postale di William Susi

Èinteramente dedicata alla tematica medica l’esposizione di francobolli organizzata dal circolo filatelico numismatico di Cesena dal 28 ottobre al 1° novembre 2017. L’occasione è data dalle celebrazioni dell’illustre medico cesenate Maurizio Bufalini (1787/1875), iniziate già l’anno scorso con un ciclo di conferenze e con il recupero della casa natale e della sua biblioteca di oltre 9000 testi. Già nel 1975, in occasione del centenario della morte di Bufalini, il circolo cesenate aveva promosso una mostra filatelica a tema medico, invitando collezionisti con il compito di illustrare la medicina e le sue specializzazioni con francobolli e materiale postale. Oggi come allora, sia fra gli espositori che fra i visitatori, molti sono colleghi medici. Seguendo le orme del padre Jacopo, Bufalini si laureò in medicina, rincorrendo professori costretti a cambiare sedi universitarie a seconda degli eventi politici delle campagne napoleoniche. Nominato medico cosiddetto assoluto presso l’Ospedale degli Esposti di Cesena, combatté battaglie amministrative di una modernità sorprendente riguardo problematiche dovute allo scarso finanziamento degli ospedali, alle turnazioni degli infermieri, ai malati cronici e lungodegenti. Per primo introdusse l’uso della cartella clinica all’ingresso di ogni malato nell’ospedale, annotando giorno per giorno nel diario lo stato di salute, gli esami e le cure.

Omaggio al Cesenate Bufalini

Era infatti un sostenitore dell’osservazione clinica e della correlazione fra le indagini anatomopatologiche e i sintomi per una corretta interpretazione della malattia. Precedette di circa 50 anni il lavoro di Claude Bernard sul metodo sperimentale e, come molti precursori, ne pagò le conseguenze. Infatti all’epoca la medicina ufficiale sosteneva la dottrina vitalista, la quale, attraverso astratti principi aprioristici, pretendeva di curare le malattie senza evidenze basate sull’anatomia, sulla clinica e sulla microscopia patologica. La sua ostilità al Vitalismo e l’applicazione del metodo galileiano alla medicina gli costarono la perdita di più di un posto di lavoro e l’accusa, similmente a Galileo, di materialismo e di ateismo, denuncia non da poco, all’epoca, soprattutto nello Stato Pontificio. Alcune parole che lui stesso scrisse in sua difesa ancor oggi sembrano ammonirci: “Ognuno sia attento nell’osservare gli infermi […], mediti i fatti e […] la italica medicina al certo conseguirà presto la più bella e durabile gloria, quale si è quella di essere sottratta per sempre all’arbitrio delle opinioni, e ritornata in tutto lo splendore del suo altissimo ministero di soave e sicura dispensiera di salute agli uomini”.

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